L’obiettivo generale del progetto è sviluppare e validare una nuova generazione di prodotti, basati sulla pirolisi parziale di biomasse ligno-cellulosiche derivanti da attività forestali, agro-forestali e agronomiche. Il materiale proveniente da gestioni agro-forestali sostenibili può essere impiegato nei settori vivaistico, agricolo e cosmetico, mirando ad aumentare la fertilità dei suoli, ad una mitigazione dei cambiamenti climatici e un concreto sviluppo delle green technologies. La sperimentazione è stata condotta su biochar ottenuti dal connubio tra settori forestale, agro-forestale, olivicolo, agricolo e vivaistico, in forma innovativa per il territorio. La condivisione delle esperienze di tutti i partner è stato l’elemento caratterizzante del progetto, attraverso fasi specifiche così riassunte:
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ottimizzazione e standardizzazione di una tecnologia innovativa per produzione di biochar in discontinuo;
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utilizzo del biochar come ammendante nel settore vivaistico e/o agrario e monitoraggio della fertilità del “sistema suolo” mediante indicatori microbiologici e come base per cosmetici;
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divulgazione dei risultati del progetto sul territorio.
L’innovazione attivata con il presente progetto è stata quella di testare e mettere a punto, in sistemi prossimi alla scala di utilizzo, una nuova generazione di biochar, specificatamente progettati per l’impiego in settori ampiamente rappresentati nel tessuto produttivo regionale. In dettaglio tale innovazione si tradurrà in:
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aumento dell’efficienza di produzione del biochar con processi non continui e contestuale creazione di una filiera nuova sul territorio con possibilità di coinvolgimento di nuove aziende ed interrelazione con altri progetti d’innovazione come ad esempio il progetto RICACCI ed il PIF forestale FOGLIE;
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diminuzione delle esternalità negative della carbonizzazione, attraverso: raccolta dei percolati e attivazione di possibili filiere di impiego; diminuzioni dei fumi grazie alla maggiore efficienza di combustione; riduzione dello spostamento dal luogo di produzione primaria, di materiale di alta qualità con riferimento all’unità di massa, con relativa concreta diminuzione delle emissioni a carico dei trasporti, stimabile in un 15-20%;
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grazie all’utilizzo del biochar come ammendante nel settore vivaistico e agrario si contribuirà all’aumento della fertilità del “sistema suolo” e in modo diretto alla mitigazione dei cambiamenti climatici, ciò è possibile grazie al suo contenuto di carbonio organico in forma stabile e a basso grado di mineralizzazione. In particolare: riducendo l’uso di fertilizzati chimici, grazie alla sua capacità adsorbente viene garantito un lento rilascio dei nutrienti vegetali, limitando i fenomeni di lisciviazione; migliorando la capacità di ritenzione idrica e la porosità, grazie all’elevata superficie specifica del biochar; stimolando i microrganismi del suolo grazie ad una maggiore disponibilità di nutrienti organici e minerali con conseguente incremento del riciclo dei nutrienti stessi; aumentando la biodiversità microbica;
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diversificazione delle filiere, forestale e agro-forestale, con produzione di un nuovo prodotto, che permette la corretta gestione selvicolturale, grazie anche alla possibilità di avvalersi di schemi di gestione certificata (es. PEFC);
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valorizzazione economica di residui legnosi, trasformando biomasse legnose residuali, da elemento critico a livello gestionale, economico ed ambientale per le aziende, a possibili risorse per la produzione di biochar;
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attivazione di un’economia circolare e immagazzinamento di carbonio: la valorizzazione di biomasse legnose di scarso valore, attiva una nuova filiera di utilizzazione che contribuisce all’immagazzinamento di carbonio organico e alla riduzione delle emissioni derivanti da un eventuale smaltimento come rifiuti.